SINE QUA NON - Mauro Monni
Collabora con l’attore Mauro Monni allo spettacolo “FELTRINELLI – una storia contro”, accompagnando al pianoforte e alla fisarmonica e registrando il dvd dello spettacolo presso il Teatro Comunale di Lamporecchio (PT).
FELTRINELLI
una storia contro
Il monologo racconta la storia italiana dal dopoguerra ai primi anni ‘70 vista attraverso gli occhi e l’impegno politico di Giangiacomo Feltrinelli, fondatore dell’omonima casa editrice.
Scopriremo com’è nato un capolavoro come il Dottor Zivago e come sia stata avventurosa la sua pubblicazione; di come Giangiacomo si avvicini alla realtà cubana quasi per caso, arrivando poi ad esserne coinvolto a tal punto da decidere di tentare la rivoluzione anche in Italia. Infine rivivremo gli anni bui del periodo delle stragi di stato e degli anni di piombo fino al tragico epilogo di Piazza Fontana, alla conseguente clandestinità di Feltrinelli, accusato ingiustamente di esserne stato l'esecutore materiale, e alla sua ancor oggi misteriosa morte.
Compone, arrangia ed esegue dal vivo la colonna sonora per lo spettacolo “POTENTE – storia si una gioventù preziosa”
di Daniele Lamuraglia, per la regia di Massimo Salvianti.
Interpretato da Mauro Monni e Gila Manetti.
POTENTE
storia di una gioventù preziosa
Una ballata popolare, una corsa nel tempo, un canto. Ci sono personaggi che diventano più veri se la loro esistenza è bagnata dal mito, è portata nell'aria dalla forza della poesia, da quella più alta a quella immensa e fortissima del racconto popolare, delle storie del canto del fuoco, i vecchi che raccontano, i ragazzi che ascoltano con il viso arrossato dai riflessi della fiamma del focolare.
Questo è “Potente”. Una canzone che si fischietta passeggiando in riva all’arno, tra gli alberi delle Cascine, e insieme un urlo, il grido del dolore lancinante di tutta una città, il sangue sulla camicia “due volte rossa”, il boato della granata assassina che prese Aligi-Potente portandoselo via alla vigilia di quella impresa titanica che fu la liberazione della sua Firenze da parte delle sue brigate partigiane, prima città a liberarsi da sola e proprio grazie a lui, al suo esempio, alla certezza della volontà di essere liberi, nonostante l’orrore, la dittatura, la guerra.
In scena un'attrice, un attore, una fisarmonica e chi la sa suonare, e le parole di Daniele Lamuraglia insieme alle canzoni di quei difficili anni e i rumori e i suoni del mondo, il lavoro che batte martelli sulle incudini, la martinella della Torre di Arnolfo, lo scorrere dell’Arno, i passi sul selciato delle strade che si confondono con il battere degli zoccoli dei cavalli, il rotolare delle ruote dei carri e dei barrocci, le rare auto, e i mezzi cingolati che sferragliano, e poi il vento, gli uccelli, e il cannone.